Un sondaggio del Financial Times rivela che circa il 50% dei candidati utilizza strumenti come ChatGPT per la stesura di CV e lettere di presentazione. Questo fenomeno sta portando alla diffusione di documenti sempre più automatizzati, complicando il compito dei professionisti HR, che devono distinguere tra candidature autentiche e quelle generate dall’AI.
In un mercato del lavoro altamente competitivo, l’intelligenza artificiale permette di produrre documenti precisi e personalizzati rapidamente, ottimizzando il linguaggio e mettendo in risalto le competenze più rilevanti. È così possibile migliorare la professionalità dei documenti, ridurre gli errori e rendere le candidature più persuasive, elementi essenziali per chi si candida per più posizioni o non ha dimestichezza con la scrittura formale.
Tuttavia, il crescente utilizzo dell’AI apre le porte a nuove sfide per i professionisti HR. Se da un lato l’AI consente ai candidati di ottimizzare il contenuto dei propri CV, dall’altro rischia di creare una barriera che rende difficile valutarne l’autenticità. Inoltre, la standardizzazione prodotta dall’AI riduce la possibilità di cogliere aspetti più sottili, come lo stile di comunicazione, la creatività o la personalità, tutti elementi cruciali per determinare l’idoneità a una posizione lavorativa.
Questo articolo ha l’obiettivo di fornire strategie pratiche e approfondimenti su come adattare e migliorare i processi di selezione, rispondendo all’uso sempre più diffuso dell’AI da parte dei candidati.
Strategie per verificare l’autenticità dei candidati
Con l’incremento dell’uso di strumenti di AI nella stesura dei CV, è essenziale che i professionisti delle risorse umane adottino approcci che permettano loro di distinguere tra le competenze reali dei candidati e le informazioni potenzialmente generate dai sistemi automatizzati. Ecco alcune strategie per farlo:
- Interviste strutturate e domande comportamentali: le videointerviste, sia in modalità live che asincrona, rappresentano una risorsa preziosa per verificare l’autenticità di un candidato. Le domande comportamentali, che chiedono di descrivere come il candidato ha affrontato situazioni specifiche in passato, sono utili per comprendere esperienze reali e valutare il pensiero critico. Inoltre, grazie alle videointerviste, è possibile osservare il linguaggio del corpo e la spontaneità delle risposte. Ad esempio, nCore HR ha sviluppato in house videointerviste asincrone, che consentono ai candidati di rispondere a domande, registrando le risposte in un momento comodo per loro. Questo metodo permette di eseguire un primo screening, seguito, eventualmente, da un colloquio live più approfondito.
- Prove pratiche e assesment: un metodo efficace per verificare le competenze dichiarate dai candidati è quello di sottoporli a esercizi pratici o assesment di diverse tipologie. Gli assesment, ad esempio, sono fondamentali per verificare non solo le competenze tecniche, come test di codifica o prove linguistiche, ma anche le soft skills, come leadership e problem solving. Simulazioni di casi reali, ad esempio, permettono di osservare come un candidato risolve problemi o interagisce in un contesto di team. L’assesment center di nCore HR, in continuo sviluppo, utilizza queste metodologie per garantire che i candidati siano valutati su più livelli, fornendo una visione più completa delle loro capacità.
- Verifica delle referenze: Spesso sottovalutata, la verifica delle referenze è uno strumento potente per confermare l’accuratezza di quanto riportato nei CV. Parlare con ex colleghi o supervisor può fornire informazioni autentiche sulle performance e sul comportamento del candidato nel contesto lavorativo.
- Analisi delle incongruenze: Un occhio attento può individuare incongruenze o anomalie nei CV e nelle lettere di presentazione che potrebbero indicare un uso eccessivo dell’AI. Ad esempio, stili di scrittura inconsistenti, cambi improvvisi di tono o terminologia troppo tecnica possono suggerire che parti del documento siano state generate dall’intelligenza artificiale.
- Uso di AI per lo screening: Ironia della sorte, l’intelligenza artificiale può essere uno strumento prezioso anche per i recruiter, aiutandoli a identificare pattern sospetti o tracce di generazione automatica nei CV. Inoltre, alcuni software HR avanzati, come nCore HR, offrono funzionalità come le domande a punteggio, che consentono di valutare in modo più preciso le hard skills dei candidati, e la generazione automatica di domande per le videointerviste asincrone. Questi strumenti permettono di raccogliere risposte più spontanee e autentiche, migliorando la qualità del processo di selezione.
Conclusione
In conclusione, l’AI rappresenta un valido alleato per ottimizzare i processi di selezione, ma la componente umana deve essere sempre presente. Infatti, tutte le strategie discusse dimostrano come sia possibile risalire all’autenticità delle candidature, solo integrando tecnologia e competenze umane. Mantenere un approccio critico verso questi strumenti è fondamentale per i professionisti HR, per garantire che il processo rimanga equo e accurato. Infine, il dialogo e la condivisione delle esperienze all’interno della propria HR community e la creazione di processi tramite piattaforme come nCore HR, rappresentano una risorsa preziosa per affrontare le nuove sfide del recruiting moderno e promuovere una scelta più accurata del personale.