L’intelligenza artificiale (AI) ha fatto passi da gigante nell’ultimo decennio, influenzando positivamente numerosi settori attraverso il miglioramento dei processi tecnologici e dell’efficienza operativa. Possiamo definire l’intelligenza Artificiale (AI, Artificial Intelligence) come l’abilità di una macchina di mostrare capacità associate comunemente all’essere umano, come l’apprendimento, il ragionamento e la pianificazione. Questi sistemi sono progettati per analizzare enormi quantità di dati e prendere decisioni o fare previsioni basate su di essi.
Tuttavia, se ci addentriamo più a fondo nel panorama dell’AI, dobbiamo riconoscere e comprendere le sue forme più distinte. Una di queste è sicuramente l’AI generativa, che negli ultimi anni ha ridisegnato la strategia di moltissime industrie mondiali. Ma in che modo l’AI generativa si differenzia dall’AI tradizionale?
L’AI tradizionale ha la capacità di analizzare una grandissima quantità di dati e di prendere decisioni o fare previsioni basate su quei dati. Ad esempio, assistenti vocali come Siri o Alexa seguono esattamente questo principio. Questi sistemi sono in grado di comprendere il nostro linguaggio, generare risposte coerenti e migliorare nel tempo grazie alla capacità di apprendere dai dati degli utenti. Queste tipologie di AI sono state programmate per eseguire compiti specifici, ma non creano nulla di nuovo. In sostanza, conoscono tutte le regole, ma le loro azioni si basano su una strategia predefinita.
L’AI generativa rappresenta, invece, la nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale. Attraverso questa forma di AI è possibile creare qualcosa di nuovo. Immagina di voler leggere un’avvincente storia di avventura, completa di tutti gli ingredienti necessari a renderla avvincente. L’AI generativa è in grado di creare una storia basandosi sui personaggi e la trama da te fornita. Ma c’è di più. L’AI generativa è in grado di creare anche immagini, video, suoni, voci e addirittura codici.
In sintesi, la principale differenza tra l’AI tradizionale e quella generativa risiede nelle loro competenze e utilizzi. L’AI tradizionale analizza i dati e fa previsioni, mentre l’AI generativa si spinge oltre creando nuovi dati restituendo l’output sulla base delle probabilità di ogni singola parola.
L’AI generativa e le risorse umane
L’adozione dell’Intelligenza artificiale generativa sta trasformando il settore delle risorse umane. Tecnologie come il machine learning (ML), il Natural Language Processing (NLP) e i chatbot avanzati sono alla base di questa rivoluzione. Il machine learning permette ai sistemi di apprendere e migliorare autonomamente, mentre il NLP consente loro di comprendere e generare il linguaggio naturale. I sistemi di chatbot avanzati, alimentati da modelli generativi, offrono risposte più naturali e contestuali rispetto ai modelli basati su script predefiniti.
Utilizzare gli strumenti che ci offre l’AI consente ai professionisti HR di risparmiare tempo, ottimizzare i processi di talent acquisition, agevolare l’onboarding e favorire la crescita aziendale.
Dunque, questi sistemi permettono di automatizzare tutte le azioni ripetitive e meccaniche che di solito occupano la maggior parte del tempo delle attività di recruiting. Immagina di lavorare con un software HR dotato di intelligenza artificiale che ti aiuti a trovare profili in linea, generare job description accurate e domande sulle soft e hard skills dei candidati.
Inoltre, l’utilizzo di tool di intelligenza artificiale può offrire ulteriori vantaggi come:
- Riduzione del time to hire: assumere personale può essere un’attività costosa. Velocizzare il ciclo mantenendo la qualità dei candidati è fondamentale.
- Incremento delle prestazioni: delegare compiti ripetitivi all’AI permette ai professionisti HR di focalizzarsi sugli aspetti del processo che richiedono una componente umana, che è fondamentale.
- Bias ridotti nelle assunzioni: i dati estrapolati dall’AI possono aiutare a ridurre o eliminare bias inconsci, rendendo il processo di selezione equo per ogni candidato.
L’AI all’interno di un software HR
Le funzionalità di intelligenza artificiale in un software HR possono includere:
- CV matching: i modelli basati su algoritmi di intelligenza artificiale permettono di trovare i profili più in linea attraverso un confronto tra le keyword selezionate dal recruiter nelle job description e nei curricula dei candidati. Software come nCore HR utilizzano questi modelli dando anche la possibilità di ricercare keyword non presenti nelle job description.
- Import massivo dei CV: l’AI legge i dati nei CV e crea in automatico i profili a partire da quei dati, permettendo un’importazione massiva dei curricula dei candidati all’interno dei software di recruiting, come nCore HR.
- Generazione di job description: i modelli basati su algoritmi di intelligenza artificiale analizzano dati e tendenze del settore per aiutare i professionisti HR a creare job description efficaci e ottimizzate, garantendo un linguaggio inclusivo e attraente per i candidati. I più moderni software di recruiting, come nCore HR, sono dotati di questa tecnologia.
- Generazione di domande per i candidati: l’AI crea domande mirate e rilevanti per i candidati, basandosi sulle competenze richieste e sul profilo ricercato, facilitando così la valutazione dei candidati.
- Generazione di messaggi da mandare ai candidati: l’intelligenza artificiale aiuta i professionisti HR a elaborare e personalizzare messaggi per i candidati, mantenendo un tono professionale e coinvolgente.
I professionisti HR e il mondo dell’Intelligenza artificiale generativa
Scegliere di adottare l’intelligenza artificiale nel recruiting comporta una richiesta di acquisizione di nuove competenze da parte dei professionisti HR, che hanno il compito di imparare ad utilizzare gli strumenti AI a loro disposizione. Questo include la capacità di:
- Interpretare i dati: analizzare i dati raccolti dagli strumenti AI per fare scelte consapevoli sui candidati.
- Utilizzare software potenziati dall’AI: familiarizzare con le piattaforme AI e con i software di recruiting avanzati.
- Integrare l’AI nei processi già esistenti: sapere come integrare le nuove tecnologie AI nei processi di selezione e nella fase di onboarding per potenziarne l’efficienza.
- Mantenere un approccio umano: bilanciare l’uso della tecnologia con l’importanza del tocco umano, è fondamentale per valutare le soft skills dei candidati e trasmettere la cultura aziendale.
Conclusione
In conclusione, l’AI generativa rappresenta una rivoluzione significativa, offrendo la capacità di creare contenuti nuovi e migliorare l’efficienza in molti settori, incluso il recruiting. È essenziale che i recruiter acquisiscano familiarità con questi strumenti per sfruttarne al massimo le potenzialità, perché sebbene l’intelligenza artificiale possa automatizzare compiti e ottimizzare l’efficienza, il tocco umano rimane fondamentale. In questo modo, l’AI non sostituisce, ma supporta e potenzia il lavoro umano, rendendo i processi di recruiting più efficienti e snelli.