Da anni sentiamo parlare di industry 4.0 o di marketing 4.0 come evoluzione digitale dei due rispettivi settori, ma fatichiamo ancora a parlare del connubio tra HR e nuove tecnologie e delle sfide che dovrà affrontare quello che possiamo definire recruiting 4.0.
La realtà è che cloud computing, AI, realtà virtuale, big data e deep analytics sono già parte integrante, sebbene non ancora in misura sufficiente, del settore Risorse Umane.
Non poteva essere altrimenti: le nuove tecnologie consentono di ottimizzare i processi di lavoro, rendendoli più veloci, fluidi e precisi, persino più umani, a dispetto di quanto si possa (o si voglia) credere.
L’HR tech non può che rientrare nell’ampio ventaglio della digital transformation, strettamente connessa al concetto di Impresa 4.0. Che si tratti di gestione del capitale umano, di talent acquisition o di talent management, le nuove tecnologie nel settore umano semplificano e, soprattutto, migliorano flussi di lavoro e struttura organizzativa.
L’offerta HR tech, sul mercato, è piuttosto variegata, con software, piattaforme e soluzioni cloud-based che hanno lo scopo di far evolvere, attraverso l’uso del digitale, il workflow dell’intero settore. Soprattutto in periodo di pandemia, dove il lavoro e soprattutto la gestione delle risorse umane ha dovuto fronteggiare problemi inediti, la digital trasformation lancia delle sfide da raccogliere, proponendo allo stesso tempo delle soluzioni.
Nuove tecnologie per la ricerca di talenti
Focalizzandoci sul recruiting, una delle fasi più delicate del lavoro di un HR manager, possiamo dire che la tecnologia sta già trasformando il processo di selezione dei talenti.
A lungo si è pensato che senza un contatto diretto tra HR manager e candidato fosse difficile fare un’adeguata valutazione. Al contrario, la digital transformation ci consente di andare oltre il colloquio in sede, di avere a disposizione molti più dati e di valutare le potenzialità di molti più candidati rispetto al passato.
Per fare un esempio, tra i software più utilizzati ci sono gli ATS (Applicant Tracking System), che aiutano i recruiter a fare una prima, indispensabile valutazione tra i candidati. Attraverso un algoritmo basato su precise keyword legate alla posizione di lavoro, l’ATS porta a galla i candidati più adatti a svolgere un determinato incarico.
Un altro aiuto arriva dalla gamification, che grazie a meccanismi di gioco mutuati dai videogiochi, può aiutare il recruiter a verificare preparazione e potenzialità del candidato, così da poterlo collocare in azienda nel ruolo a lui più adatto.
Anche big data e data management sono fondamentali per la fase di recruiting: sottoponendo i candidati a test, sondaggi e questionari possiamo ottenere mole di dati che, analizzati attraverso piattaforme di analytics, ci rivelano moltissimo sulle capacità delle persone che potremmo assumere.
Tool, software, tecnologie possono aiutare l’intero reparto HR a scovare con più facilità e più precisione i possibili candidati e, soprattutto, a stabilire quali skills ed eventuali mancanze, in modo tale che, qualora la selezione vada a buon fine, si possano valorizzare le potenzialità e colmare le lacune attraverso percorsi di formazione cuciti su misura su ogni singolo dipendente.
Una nuova era per le risorse umane
Il recruiting 4.0 offre dunque l’opportunità di affiancare ai “vecchi” criteri di selezione nuove modalità di valutazione delle persone.
E a tal proposito, c’è da aggiungere che le persone sono sempre più attratte dalle imprese smart, in cui i processi di digitalizzazione consentono un ripensamento dei modi e dei tempi di lavoro. Secondo una ricerca dell’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management di Milano, ben l’85% dei dipendenti si dichiara coinvolto nei processi aziendali e perciò più stimolato a fare il bene dell’azienda: il triplo rispetto alle aziende tradizionali.
L’intero settore HR del Paese, dunque, deve interiorizzare la necessità di avviare o completare i processi di digital trasformation così da potenziare, rendere più flessibile e completa la fase di recruiting. Gli HR manager se da un lato potranno velocizzare il lavoro, dall’altro saranno in grado di valutare e selezionare con estrema precisione le risorse umane grazie alla quantità di dati a propria disposizione.